Interviste

Da piccola bottega nel friulano a brand internazionale

Nata a Udine nel 1882 come piccola bottega a conduzione familiare, Gervasoni oggi conta oltre ottanta showroom nel mondo, avendo guadagnato nel tempo una posizione di rilievo fra i brand di arredo italiani e internazionali. Quella dell’azienda friulana è una storia che parla di una crescita continua, nutrita da una visione personale del design, che unisce artigianalità e ricerca tecnica per abbinare la qualità data da una tradizione consolidata nel tempo con la continua innovazione nei processi produttivi.

Ne abbiamo parlato con Michele Gervasoni, CEO dell’azienda, per farci raccontare di un percorso lungo quasi un secolo e mezzo, che da un lato valorizza il suo passato e mette a frutto un know-how consolidato, dall’altro non smette mai di guardare avanti.

Da piccola bottega nel friulano a brand internazionale con centinaia di punti vendita nel mondo, com’è cambiata l’azienda nel corso del tempo?

Non si può pensare al futuro senza soffermarsi a considerare la strada fatta finora, soprattutto se si parla di un’azienda che ha una storia lunga 140 anni. Dal 1999 – quando io e mio fratello Giovanni abbiamo preso le redini dell’azienda di famiglia – a oggi molte cose sono cambiate, la nostra gestione ha portato risultati in termini di fatturato e di notorietà del marchio a livello mondiale. La ricetta che ha funzionato e continua a funzionare è la stessa che intendiamo perseguire per il futuro e può essere riassunta in due punti importanti: continuare a investire nell’innovazione con coerenza e in armonia con la nostra tradizione, in modo che le nostre collezioni continuino a essere riconoscibili attraverso la cura con le quali vengono ideate e realizzate. Un altro aspetto fondamentale per noi consiste nel creare e mantenere un contatto diretto con la distribuzione, la prossimità e la collaborazione con la rete vendita è il tratto distintivo della nostra politica commerciale.

Artigianale, high tech, naturale, come si coniugano questi tre aspetti della vostra produzione?

La nostra azienda nasce nel 1882 come piccolo laboratorio artigianale per l’intreccio del vimini, l’artigianalità e le risorse produttive locali sono nel nostro DNA. Ancora oggi, dopo quasi un secolo e mezzo, siamo conosciuti e stimati in tutto il mondo e le nostre collezioni sono distribuite in oltre cinquanta paesi. Le aziende di arredo hanno un compito fondamentale: progettano e realizzano oggetti che hanno una parte importante nel determinare la qualità della vita di ogni giorno di tutti noi. L’attenzione di Gervasoni si focalizza sempre di più sull’ergonomia e sul design, inteso come progetto in relazione all’utilizzo e non solo come mero piacere visivo e formale. Inoltre siamo convinti che sempre di più ci si debba impegnare nell’utilizzo di materiali e lavorazioni sostenibili, è una responsabilità di tutti noi produttori dare inizio a un nuovo modo di creare collezioni e utilizzare materiali pensando al riuso, al riciclo, al rispetto per il nostro pianeta.

Dal vostro punto di vista privilegiato, dato da una presenza sul mercato furniture lunga 140 anni, come avete visto evolversi il modo di abitare?

Negli anni il modo di abitare è cambiato in base alla trasformazione dei ritmi di vita e delle mode. L’ultima grande trasformazione l’abbiamo vista recentemente durante la pandemia. Eravamo abituati a una vita proiettata all’esterno e improvvisamente ci siamo trovati catapultati in una dimensione domestica, intima. La casa è diventata il posto più importante del mondo, la nostra piccola fortezza, il nostro nido; il continuo sguardo sulle cose, sugli spazi e sugli oggetti ci ha reso consapevoli, ora più che mai, di come le nostre scelte o il nostro “non scegliere” possano incidere sulla qualità della vita. In questa situazione di isolamento forzato abbiamo posto tutti più attenzione alle nostre necessità abitative. Il comfort e l’ergonomia dei prodotti che avevamo in casa sono degli elementi che sono emersi subito con forza e che sicuramente condizioneranno le nostre scelte future, di produttori e di clienti. Nello stesso tempo ci siamo resi conto di quanto si può stare bene in una casa che “ci calza perfettamente”, che è in armonia con il nostro sentire, soprattutto se siamo circondati da oggetti che ci soddisfano per la loro funzionalità e per la loro bellezza.

Dopo 23 anni di art direction firmata da Paola Navone l’anno scorso avete fatto un passaggio di testimone, qual è l’eredità di stile creato dalla designer e come si evolverà nei prossimi anni?

Innovazione e ricerca per Gervasoni sono due concetti imprescindibili. Grazie alla collaborazione con l’architetto Paola Navone – che ancora oggi continua a progettare per noi – l’azienda ha fatto molto in termini di sviluppo del design e ricerca di materiali. L’esperienza della nostra manodopera unita alle personalità eclettiche e cosmopolite dei designer con cui collaboriamo costituiscono il tratto distintivo delle nostre collezioni. Anticipare le tendenze e abbinare i materiali più diversi in un risultato armonioso ed equilibrato sono stati e continueranno a essere i punti fermi della nostra strategia per il futuro.

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