Interviste

Soluzioni salvaspazio e design: Clei si racconta

Letti che scompaiono all’interno della parete, postazioni per l’home office che diventano piccoli mobili ad ante, cucine con battenti girevoli che si materializzano solo quando serve, sono solo alcuni esempi del mondo trasformabile creato da Clei, l’azienda che dal 1963 realizza mobili e sistemi integrati per moltiplicare lo spazio domestico e renderlo adattabile a usi differenti, senza per questo rinunciare alla qualità made in Italy e al senso del bello.
Una progettualità rivolta all’abitazione flessibile, quella intercettata e approfondita dall’azienda comasca, che ieri come oggi incontra le esigenze contemporanee, prime fra tutte quella di avere stanze di cui fare usi diversi all’interno della stessa giornata, non solo per ottimizzare spazi sempre più ridotti ma anche perché la casa, come tutti abbiamo sperimentato recentemente, è diventata anche luogo di lavoro, scuola e socializzazione. Ne parliamo con Luca Colombo, alla direzione vendite di Clei.
Avete scommesso sull’abitare flessibile, anticipando di molto una tendenza che poi ha incontrato grande interesse. Quando vi siete presentati sul mercato è stato difficile far comprendere e fare recepire la vostra idea di progettualità?
Abbiamo avuto un’intuizione che ancora oggi è molto attuale. Tuttavia fare capire appieno l’idea del progetto è tutt’altro che semplice dal momento che la nostra è una proposta fuori dagli schemi; sono tanti i punti di interesse e i vantaggi di un progetto Clei ma tutti richiedono attenzione e approfondimento da parte del progettista. Se ci si ferma a un’analisi superficiale della nostra offerta, si colgono solo gli aspetti marginali, legati alle esigenze di ottimizzare lo spazio. Quando si approfondiscono e si conoscono meglio le possibilità progettuali e i vantaggi nell’usare arredi con trasformabilità integrata, che consentono di realizzare ambienti multifunzionali e dinamici, si comprende come sia necessario cambiare l’approccio progettuale rispetto ai soliti schemi mentali. È un’operazione che richiede non pochi sforzi e molta formazione ai progettisti e agli arredatori.
Com’è cambiata l’azienda dalla sua nascita nel 1963 a oggi? E come è cambiato il modo di abitare in quest’arco di tempo?
L’azienda negli anni si è evoluta, investendo molto in ricerca, sviluppo e innovazione, il che ci ha consentito di ottenere diversi brevetti per prodotti originali e di diventare nel tempo gli specialisti indiscussi dell’habitat multifunzionale. Il modo di abitare nel tempo è cambiato, perché sono cambiate radicalmente le coordinate sociali e demografiche, che vedono un ritorno delle persone verso le città dei servizi e il crearsi di nuclei familiari sempre più piccoli. Analogamente sono cambiate le case, di dimensioni più ridotte ma ricche di accessori, alle quali si richiede massima efficienza, flessibilità e dinamicità; le stanze oggi hanno funzioni ibride e accompagnano e accolgono esigenze diverse e abitudini in continuo divenire. La grande versatilità che tutti oggi cercano nella propria abitazione ha fatto crescere esponenzialmente l’interesse per la nostra proposta progettuale.

In cosa consiste il concetto di “casa trasformabile” per Clei?
Si basa sulla flessibilità, sull’interazione e sull’ottimizzazione dello spazio con l’obiettivo di creare superfici abitative che si ampliano, si diversificano. Grazie a un progetto di interior design realizzato con prodotti multifunzionali, si possono configurare le stanze della casa in modo differente a seconda dei diversi utilizzi, ottenendo di fatto una moltiplicazione del valore dello spazio. Si tratta di prodotti che racchiudono tanta ricerca, creatività, innovazione, ingegnerizzazione, originalità, capaci di rispondere a specifiche esigenze per stili di vita e capacità di spesa differenti e di creare spazio anche dove apparentemente non c’è. Non sembra, perché sono prodotti semplici da usare, che riescono a rendere facile, agile, il quotidiano, mettendo insieme utilizzi diversi ma dietro questa semplicità si nasconde una grande complessità progettuale.
Alla luce delle trasformazioni messe in atto e accelerate dalla pandemia, in che direzione va il mondo dell’interior design e del furniture e il concetto di organizzazione gli spazi?
La pandemia, in particolare il periodo di lockdown, ha favorito alcune dinamiche che erano già in atto. Una fra tante: ci ha permesso di riscoprire l’importanza di un’abitazione ben progettata e funzionale, da utilizzare in ogni centimetro. L’home working e la didattica a distanza, oltre alle esigenze quotidiane, ci hanno mostrato quanto è importante organizzare gli spazi domestici in modo efficiente e con prodotti che permettono di adattare le stanze dell’abitazione in modo dinamico, adeguandole alle diverse situazioni, da qui il grande interesse per i prodotti multifunzionali e dall’uso flessibile. Alla Clei abbiamo questa attitudine da sempre e oggi come ieri i nostri prodotti sono una risposta concreta a questa esigenza di flessibilità.
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